Città di Bozzolo - Cenni storici


I primi dati storici su Bozzolo, risalgono all'anno 1463, data a cui fa riferimento l'archivio storico di Mantova, in cui vennero trasportati gran parte dei documenti riguardanti Bozzolo. Questo archivio andò quasi completamente distrutto nel 1800, è perciò necessario ricorrere a quanto scrissero i nostri storici, ed in particolare al canonico Giovanni Boriani, vissuto a cavallo del 1700-1800.


Originatasi probabilmente come curtis che gravitavava intorno al monastero benedettino di S. Maria della Gironda, Bozzolo esisteva già, nell'897 e si presentava come un agglomerato di case cinto da una palizzata; sotto il nome latino di Vaudiolo, Vauxiolo “piccolo guado”, compare infatti già in atti notarili del IX e X secolo. Nel 949 vi si trovava il castrum medievale, cioè luogo fortificato, accanto cui sorgevano una trentina di case. Ebbe quindi un castello posto su un'altura, eretto in epoca imprecisata ma anteriore al Mille, e in seguito ampliato, quindi demolito ai primi del 1800.


Nell'anno 1000, Bozzolo era in possesso di Ugo Boso, o Bosone o Buoso, ed alcuni ritengono che l'etimologia del nome Bozzolo, vada ricondotta a questo signore.
Un'altra possibilità è che il nome di Bozzolo compaia verso la metà del XII secolo da quella pianta che chiamavano Bozzo, perché la città ha sempre portato come stemma una pianta di gelso con il motto "Viret et Virebit", in onore dei boschi formati proprio da queste piante, che erano presenti sul territorio circostante e che servivano all'allevamento dei bachi da seta.


Nel Medio Evo Bozzolo era sotto il controllo politico del Comune di Cremona (appartiene tuttora alla diocesi Cremonese). Nel periodo che va dal XII al XIV secolo venne infeudata ad alcune grandi famiglie cremonesi: i Dovara, i Persico, e nell'anno 1150 passò alla famiglia Cavalcabò di Cremona.
Nell'anno 1235 Bozzolo fu occupata dai Guelfi bresciani e milanesi i quali vennero poi battuti dai Ghibellini cremonesi.
Nel 1308 Samuele, figlio di Marchesino Stanga e di Ippolita Roccio, ne fu governatore. Nello stesso anno i mantovani guidati da Guido Bonacolsi, si allearono con i bresciani e si scontrano con i cremonesi, questi ultimi furono sconfitti.
Nel 1315, Bozzolo non era ancora occupato dai mantovani, nel 1329 Paganino Barbò fu governatore.
Nel 1402 Ugolino Cavalcabò si fece proclamare signore di Cremona e fece avvelenare Giovanni Ponzone che si era impossessato della città prima di lui.
Il Cavalcabò, assieme ai fiorentini e con altri obbligarono i cremonesi ad armarsi e cacciarono gli artigiani del duca di Milano.


Nel 1408 passò sotto i Gonzaga, Signori di Mantova e, nel 1478, entrò a far parte di un "condominio Signorile", che controllava Gazzuolo, San Martino, Rivarolo fuori (ora Mantovano), Commessaggio, Sabbioneta, Pomponesco, Isola Dovarese e Ostiano, autonomo rispetto ai Gonzaga di Mantova, dipendente solo dall’Impero, assegnato per testamento da Ludovico Marchese di Mantova al figlio Giovan Francesco e ai suoi eredi.
Fu governata, tra gli altri, da:

Vespasiano duca di Sabbioneta (1540-1591), che per Bozzolo elaborò un piano regolatore, fortificò le mura, ampliò il castello rendendolo una possente fortificazione dotata di baluardi a prova di cannone (demolito poi nel 1812), fece costruire il palazzo del Monte di Pietà e l'imponente complesso detto palazzo del "Tribunale";

Giulio Cesare Gonzaga (1593-1609). Egli avviò subito grandi opere pubbliche, senza badare a spese. Cominciò in definitiva il momento magico di Bozzolo, che non era mai stata priva di una sua importanza, ma che mai aveva conosciuto giorni fervidi come quelli. Con lui la popolazione del piccolo centro raddoppiò e naque una nuova Parrocchia.
Istituì il mercato del venerdì che attirava mercanti dai paesi vicini (il mercato continua nei giorni nostri sempre di venerdì) e riformò la pianta di Bozzolo con l’attuale sistema viario.
Maestosi palazzi, vie ordinate, belle chiese. Il malcontento dei tartassati contribuenti si manifestò con un pò di mugugno, ma poi si dissolse nel civico orgoglio, allorché il loro prodigo signore riuscì ad ottenere dall'Imperatore Rodolfo II, tra il 1593 e il 1594, per sè e per la propria discendenza il titolo di Principe del Sacro Romano Impero, e per Bozzolo l'elevazione a Principato col titolo di Città. Gli fu anche consentito di aprire una zecca.
Venne inoltre inserito nel prestigioso elenco dei cavalieri coi titoli di Marchese di Gonzaga e di Ostiano e conte di Pomponesco. Fu sepolto nel bell'Oratorio sorto in Bozzolo per sua volontà e che esiste tuttora.


Scipione Gonzaga,
II Principe di Bozzolo.

Scipione Gonzaga (1615-1670) che iniziò la costruzione di una maestosa reggia voluta dal suo predecessore Giulio Cesare, e completò la cinta muraria urbana.
Istituì un tribunale con ampi poteri, tra cui quello di conferire lauree e fece coniare dalla zecca le prime monete del luogo. Sostenne particolarmente la cultura: a Bozzolo, infatti, esistevano istituzioni quali una scuola di Latinità e Ritorica e diversi Collegi professionali.
Ottenne inoltre di riunire tutti i territori ricevuti in eredità dai suoi predecessori in un unico Principato, con Bozzolo come capitale.


Dopo la morte di Scipione il principato passò al figlio Ferdinando-Filippino che sopravvisse solo due anni. Toccò quindi al fratello di lui, Gianfrancesco, e questi, morto nel 1703 senza aver contratto matrimonio, fu l'ultimo principe Gonzaga di Bozzolo.


Tallero da 4 Lire, coniato a
Bozzolo; sul rovescio aquila
bicipite con lo stemma dei Gonzaga
(Clicca per ingrandire).

Estintosi il ramo gonzaghesco di Bozzolo, il principato fu retto dai Gonzaga di Mantova (1703-1708), poi dai Gonzaga di Guastalla (1708-1746), quindi fu annesso all'impero asburgico, che nominò la città capoluogo di provincia del Regno Lombardo-Veneto (1786). In questo periodo, Bozzolo ebbe istituzioni come l'Intendenza Politica, l'Intendenza di Finanza, il Presidio militare...
Dopo la parentesi napoleonica, tornò ad essere dominio austriaco fino al 1859.
Durante le campagne del 1848 Bozzolo ebbe un ruolo rilevante: vi fu infatti allestito il quartier generale, furono ospiti il re Carlo Alberto di Savoia, il ministro della guerra, Goffredo Mameli, il generale La Marmora. In quelle circostanze vi fu istituito il Commissariato per il Governo Provvisorio di Lombardia.
Nel 1859 fu fondata la Società di Mutuo Soccorso di Bozzolo, di cui fu fatto presidente Giuseppe Garibaldi. Nello stesso anno la nostra cittadina entrò a far parte del Regno d'Italia.
Tra gli avvenimenti più importanti del periodo post-unitario ricordiamo le Esposizioni industriali-agricole del 1898 e del 1912 e la costruzione della ferrovia, che pone Bozzolo sulla direttrice Mantova-Cremona-Milano.


La storia della nostra città vi ha incuriosito? Molti edifici citati in questa pagina potete ammirarli tutt'ora, passeggiando per le vie di Bozzolo.
Vi serve solo una guida turistica...

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Aggiornato al 18/10/2008   -   Versione 4.2