Tecniche Scout - Nodi principali


Terminologia dei nodi


Per indicare le operazioni da svolgere nell'esecuzione di un nodo è essenziale conoscere alcuni termini tecnici, che serviranno sia per comprendere meglio una spiegazione che per fornire ad altri una descrizione corretta di ciò che si sta facendo.
Ecco i termini usati:


Tirante o Corrente
La parte libera, evidenziata in grigio, della cima che viene utilizzata per costruire, tesare, assuccare il nodo.

Dormiente
La parte, evidenziata in grigio, di cima che non sarà interessata dal nodo, sta dalla parte opposta al tirante.

Doppino
Quando la cima forma una U, cioè tirante e dormiente non s'incrociano, ma rimangono paralleli.

Collo
Il complesso, formato dalla cima, in cui tirante e dormiente s'incrociano e poi si dispongono paralleli.

Mezzo collo
Il complesso formato dalla corda quando tirante e dormiente s'incrociano e si dispongono in direzioni non parallele.

Volta
È il mezzo collo quando è messo attorno ad un oggetto.

Gassa o Asola
Il cappio formato da tirante e dormiente che s'incrociano.

Occhio
La zona interna (evidenziata in grigio) di una gassa, di un collo, di un mezzo collo, di una volta o di un'asola.


Nodi principali

Nodo Semplice
Questo è il primo di tutti i nodi e anche quello che sta alla base di tutti.

Nodo Piano
Questo nodo serve per giungere due corde della stessa dimensione, è molto veloce da sciogliere e molto usato per terminare le legature.

Nodo di Rosetta
È un caso particolare di nodo piano con l'eccezione che si disfa facilmente tirando i capi liberi della corda.

Nodo a Otto o Savoia
È un nodo che serve per accorciare una corda o per impedire che si sfili da un anello o da una carrucola. È utile anche per fare una corda per arrampicate.

Nodo Bolina o Gassa d'amante
Questo nodo forma un anello che non scorre. Perciò è molto utile per far salire o scendere una persona lungo una parete verticale, o per portare aiuto a qualcuno in pericolo in un posto difficilmente accessibile.

Nodo Bolina doppia
Questo nodo è molto simile al nodo bolina e viene eseguito quasi allo stesso modo; si parte eseguendo il solito anello, ma invece che chiudere subito si esegue un altro giro seguendo il primo. Permette di avere due anelli non scorrevoli.

Nodo del Chirurgo
Questo nodo serve per unire due funi di uguale spessore specialmente se sono sfrangiate; è anche molto utile per i lacci emostatici (da qui il nome).

Nodo Parlato o del Barcaiolo
È il più semplice dei nodi di ancoraggio, è molto solido ed è facile e rapido da sciogliere. Serve per legare una fune ad un palo e come nodo iniziale per le legature.

Nodo Cappuccino
Serve per appesantire l'estremità di una corda, o per non farla uscire da un anello. Usato nei cordoni dei frati, da cui il nome

Nodo Galera
Utile per fissare bastoni o picchetti ad una corda, ad esempio per costruire una scala di corda con pioli di legno.

Nodo a Bocca di Lupo
Serve per sospendere un carico in aria o per ancorare una corda ad un punto.

Nodo Margherita
La funzione del nodo margherita è quella di accorciare o tendere una corda sottoposta a tensione costante, senza tagliarla e senza staccarne le estremità. È molto utile anche per rinforzare un tirante sfilacciato e logorato.

Nodo Muratore
Serve per ancorare un oggetto, per iniziare una legatura e per legare un carico da trascinare o da issare come ad esempio una fascina di legna.
Con qualche giro in più si chiama anche nodo paletto o nodo anguilla perché permette di fissare corde bagnate e scivolose.

Nodo Pescatore
È un nodo di giunzione, serve per unire due corde di uguale spessore, specialmente se umide. I due nodi semplici devono incastrarsi l'uno nell'altro e non opporsi.

Nodo a Mezza Chiave
Per fissare un cordino ad un paletto, potendo regolare il tiraggio del cordino stesso; utile per tende e teloni.

Nodo dell'Evaso
Questo nodo serve in caso si debba scendere e poi recuperare la corda. Bisogna comunque fare molta attenzione.

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Aggiornato al 18/10/2008   -   Versione 4.2